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le Alpi rischiano il pienone di pioggia e di grandi nevicate
Le prospettive dei vari modelli matematici sul maltempo in arrivo: grandi piogge e nevicate sulle Alpi
Ci aspettano alcuni giorni di tempo fortemente perturbato un po’ su tutta la nostra Penisola, questo grazie all’arrivo di una vasta ed intensa perturbazione atlantica che è destinata a provocare un’ondata di pioggia (e di neve in montagna) di grandi proporzioni.
Questo perché si alzerà un vento di scirocco tra sabato e domenica in grado di portare masse d’aria umida che saranno spinte contro i massicci montuosi, costringendole a scaricare il loro contenuto d’umidità sotto forma di precipitazioni intense.
E qui possiamo esaminare quelle che sono le prospettive previste dai vari modelli matematici, almeno fino alla giornata di lunedì prossimo.
Il prestigioso modello matematico europeo ECMWF mostra dei massimi di precipitazione sul Friuli che raggiungerebbero quasi 400 mm.
In ogni caso le Alpi centro orientali sarebbero quelle che sconterebbero maggiormente l’impatto con le masse d’aria umida meridionale; altre aree con molta pioggia sarebbero tutti i versanti tirrenici e la Sardegna occidentale, mentre le zone adriatiche rimarrebbero in ombra pluviometrica, ad eccezione della Puglia.
Non sono differenti le proiezioni del modello matematico statunitense GFS, che, tuttavia, individuano tre nuclei principali di precipitazione, le Alpi centro orientali (dove, in Friuli, i massimi di pioggia potrebbero raggiungere i 500 mm), l’Appennino settentrionale e la Toscana, e l’area compresa tra Lazio e Calabria settentrionale.
Proiezioni non dissimili quelle del modello matematico canadese GEM, che, anzi, intensifica ulteriormente le precipitazioni cumulate, che raggiungerebbero massimi di 600 mm in Friuli, ma anche di 300 mm sull’Alta Toscana.
Una situazione tutto sommato simile a quella prevista dal modello globale tedesco DWD – ICON, che vede massimi di 620 mm di pioggia cumulata sul Friuli, e di oltre 400 mm in Alta Toscana.
Il modello matematico francese ARPEGE sarebbe quello con le prospettive peggiori, visto che i massimi previsti di pioggia raggiungerebbero i 700 mm in Friuli, i 400 mm in Toscana, e l’area con le precipitazioni si estenderebbe su di una superficie molto vasta.
Tutto questo porterebbe sicuramente nelle aree più esposte a fenomeni alluvionali, tanto più che lo zero termico sarà in risalita specie sulle Alpi Orientali, sommando quindi i quantitativi pluviometrici allo scioglimento della neve caduta a bassa quota nei giorni passati.
A limitare l’impatto sui corsi d’acqua sarà forse la neve, per il modello francese potrebbero cadere quasi 5 metri di neve fresca sulle Alpi Orientali, e la neve potrebbe interessare inizialmente anche le pianure del nord ovest.
Tuttavia, il monitoraggio dei corsi che scendono da Alpi ed Appennini va seguito con la massima attenzione.
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