L’anno meteorologico più caldo da inizio rilevazioni

Analisi anno meteorologico 2022-2023 nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto

Un susseguirsi di record di caldo ha caratterizzato gran parte dei mesi e delle stagioni dell’anno meteorologico 2022-2023 (dicembre 2022 – novembre 2023) che, quindi, risulta di gran lunga il più caldo mai registrato sul nostro territorio da inizio rilevazioni (inizi del 1900).

Scenario europeo

Lo studio delle mappe di rianalisi fornite dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration – Amministrazione Nazionale Oceanica ed Atmosferica) evidenzia un assetto barico sul nostro continente che appare quasi completamente sovvertito rispetto a quanto delineato nei manuali di meteorologia: le aree dove tipicamente dimorano le due principali figure bariche che determinano il tempo meteorologico sullo scenario europeo, l’Anticiclone delle Azzorre a sud e il Ciclone d’Islanda a nord, sono infatti affette da pesanti anomalie dei geopotenziali, con valori persino superiori a 30 decametri (Figura 1). Nello specifico, si osserva una forte anomalia positiva (colori dal giallo al rosso) lungo tutta la fascia polare e in modo particolare tra Islanda e Groenlandia, proprio lì dove, soprattutto nel semestre invernale, dimora la depressione d’Islanda, mentre, in sede atlantica, lì dove una volta regnava abitualmente l’Anticiclone delle Azzorre, si osserva l’anomala persistenza di aree di bassa pressione (colori dal blu al violetto).

Figura 1. Anno meteorologico 2022 – 2023 su scala europea. Rianalisi delle anomalie del geopotenziale a quota 500 hPa (circa 5000 metri). Fonte: NOAA Earth System Research Laboratory, rielaborazione grafica SuperMeteo. Nota: per semplificare il discorso, le lettere “A” e “B” indicano, rispettivamente, un’anomalia positiva e negativa dei gepotenziali rispetto ai valori tipici riferiti al trentennio 1991-2020.

Insomma, un vero e proprio sconquasso nella “classica” circolazione atmosferica il cui effetto diretto sul Mediterraneo è la comparsa di una nuova figura anticiclonica quasi semipermanente (colori dal giallo al rosso), che vista la matrice subtropicale in quota, potremmo definire un vero e proprio anticiclone afromediterraneo.
Le anomalie del geopotenziale si ripercuotono anche sulla mappa delle temperature alla quota di riferimento di 850 hPa: infatti, nelle aree dominate dalla cupola anticiclonica subtropicale le temperature e, quindi, praticamente su tutto il continente europeo, si sono mantenute ben oltre i valori tipici del periodo, mentre le uniche aree sotto media le troviamo, a sud, in corrispondenza delle Isole Azzorre mentre, a nord, sul Mar di Norvegia (Figura 2).

Figura 2. Anno meteorologico 2022 – 2023 su scala europea. Rianalisi delle anomalie delle temperature a 850 hPa . Fonte: NOAA Earth System Research Laboratory, rielaborazione grafica SuperMeteo.

Scenario Salentino

Analisi temperature

Come anticipato, l’anno meteorologico 2022-2023 nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, è stato il più caldo da inizio rilevazioni. Mediante l’analisi dell’Indice di Temperatura Standardizzato (STI), mediato sulle stazioni della rete di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare, risulta infatti che il caldo è stato estremamente anomalo, persino rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020, notoriamente più caldo dei precedenti. Nello specifico, risulta (Figura 3):

eccezionalmente caldo soprattutto sul versante ionico e sul Capo di Leuca;
estremamente caldo nelle zone di San Pietro Vernotico, Lecce, Avetrana, San Vito dei Normanni, Galatina, Ostuni, Nardò, Fasano e Otranto;
molto caldo nelle zone di Latiano, Vignacastrisi e Taviano;
moderatamente caldo solo in alcune aree ristrette, ossia nei pressi di Taranto, Minervino Di Lecce, Brindisi e Lizzano.

Figura 3. Mappa Indice di Temperatura Standardizzato (STI) per l’anno meteorologico 2022-2023 calcolato rispetto al trentennio 1991-2020 e riferito alle stazioni della rete di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare.

A livello mensile invece risulta (Figura 4):

ottobre 2023: eccezionalmente caldo, decine di record assoluti;
dicembre 2022, luglio e settembre 2023: estremamente caldi con nuovi record assoluti;
novembre e gennaio 2023: moderatamente caldi;
marzo e agosto 2023: più caldi, ma nella norma;
febbraio, giugno e maggio 2023: nella perfetta normalità climatica locale;
aprile 2023: unico e solo mese più freddo, ma nella norma.

A livello stagionale, ben 3 stagioni meteorologiche terminano all’insegna del caldo anomalo:

autunno 2023: caldo eccezionalmente anomalo (nuovo record assoluto);
inverno 2022-2023: caldo molto anomalo (il quinto inverno più caldo dal 1926);
estate 2023: caldo moderatamente anomalo;
primavera 2023: nella perfetta normalità climatica locale.

Figura 4. Indice di Temperatura Standardizzato, mensile, stagione ed annuale relativo alle stazioni delle reti di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare e riferito al trentennio di riferimento 1991-2020.

La serie storica dello STI mediato sulle stazioni in esame e riportato in Figura 5 non lascia spazio ai dubbi: l’anno meteorologico 2022-2023 è completamente fuori scala in termini di caldo anomalo. Palese, inoltre, l’aumento delle temperature annuali a partire dalla fine degli anni ‘90, a cui si contrappongono gli anni decisamente più freddi del passato, soprattutto degli anni ‘70.

Figura 5. Serie storica dell’Indice di Temperatura Standardizzato dell’anno meteorologico mediato sulle stazioni delle reti di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare e relativo al trentennio di riferimento 1991-2020.

Particolarmente eclatante inoltre il fatto che tra i primi 8 anni più caldi di inizio rilevazioni ricadano tutte annate dal 2000 in poi, segno di un’incontrovertibile inversione di rotta all’insegna del riscaldamento climatico.

Rank	Anno	Temperatura media [° C]
1	2022-2023	18.61
2	2000-2001	18.19
3	2006-2007	17.92
4	2011-2012	17.90
5	2002-2003	17.88
6	2017-2018	17.82
7	1999-2000	17.77
8	2020-2021	17.70

Analisi precipitazioni

Anche se molto caldo, l'anno meteorologico 2022-2023 sulle tre province termina nella perfetta normalità pluviometrica locale. Come di consueto, facendo ricorso all’Indice di Precipitazione Standardizzato (SPI, Standardised Precipitation Index), riferito al trentennio 1991-2020 e riportato in Figura 6, emerge tuttavia una situazione caratterizzata da una piovosità fortemente irregolare, con alcune zone, come Brindisi e Crispiano, dove l’anno è stato moderatamente piovoso e ad altre, come i settori nord-occidentali del Tarantino, dove invece si osserva una siccità da lieve a moderata. Per il resto del territorio la situazione è comunque nella normale variabilità pluviometrica locale.

Figura 6. Mappa Indice di Precipitazione Standardizzato (SPI) per l’anno meteorologico 2022-2023 calcolato rispetto al trentennio 1991-2020 e riferito alle stazioni della rete di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare.

A livello mensile risulta (Figura 7):

settembre 2023: siccità severa;
luglio 2023: siccità moderata;
ottobre 2023: siccità lieve;
marzo, novembre, gennaio, febbraio 2023 e dicembre 2022: nella norma;
agosto 2023: leggermente piovoso;
aprile 2023: moderatamente piovoso;
maggio e giugno 2023: molto piovosi (record assoluto di pioggia per la stazione di Crispiano nel mese di giugno).

A livello stagionale, invece, risulta:

inverno 2022-2023, estate 2023: nella norma;
primavera 2023: moderatamente piovosa, eccezionalmente piovosa nelle zone di Nardò e Copertino, dove gli accumuli della primavera 2023 rappresentano il nuovo record assoluto dal 1923;
autunno 2023: siccità severa.

Figura 7. Indice di Precipitazione Standardizzato, mensile, stagione ed annuale relativo alle stazioni delle reti di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare e riferito al trentennio di riferimento 1991-2020.

La serie storica dello SPI mediato sulle stazioni in esame e riportato in Figura 8 mostra un’alternanza tra anni più siccitosi ed altri invece più piovosi: tuttavia, il trend che emerge è di una generale riduzione della piovosità, almeno negli ultimi 4-5 anni.

Figura 8. Serie storica dell’Indice di Precipitazione Standardizzato riferito alle stazioni delle reti di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare e relativo al trentennio di riferimento 1991-2020.

Unendo le informazioni termometriche provenienti dallo STI e quelle pluviometriche dallo SPI, otteniamo il grafico in Figura 9, che riassume in modo sintetico l'andamento degli anni meteorologici negli ultimi 100 anni nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Nel grafico è riportata, lungo l'asse delle x, lo SPI, mentre sull'asse delle y è riportato lo STI. Dunque, un punto generico di questo piano, le cui coordinate sono appunto i valori di SPI e di STI mediati su tutte e tre le province, rappresenta un anno meteorologico dal 1926 ad oggi.
Dall'analisi del grafico, emerge quindi che l’anno 2022-2023 è stato eccezionalmente caldo (STI medio superiore a +2) e con piovosità complessivamente nella norma (SPI medio pari a -0.3).
Guardando ai quattro angoli del grafico, troviamo gli anni più estremi. Nello specifico, risulta:

il più caldo e secco (STI>+1 e SPI<-1): anno 2000-2001, a seguire gli anni 1999-2000, 1926-1927 e 1949-1950;
il più freddo e secco (STI<-1 e SPI<-1): anno 1988-1989, a seguire gli anni 1964-1965, 1976-1977, 1980-1981, 1991-1992, 1966-1967;
il più freddo e piovoso (STI<-1 e SPI>+1): anno 1995-1996, a seguire gli anni 1975-1976, 1953-1954, 1971-1972.

Non esistono, invece, anni caldi e piovosi (STI>+1 e SPI>+1): in tal senso, quelli che si avvicinano di più a tale classificazione, sono gli anni meteorologici 2017-2018 e 2002-2003.
Possiamo fare le ulteriori seguenti classificazioni:

il più secco (STI≈0 e SPI<-1), ma con temperature nella norma: anno 1989-1990;
il più piovoso (STI≈0 e SPI>+1), ma con temperature nella norma: anno 2008-2009;
il più caldo (STI>+1 e SPI≈0), ma con piogge nella norma: anno 2022-2023;
il più freddo (STI<-1 e SPI≈0), ma con piogge nella norma: anno 1940-1941.

Nel rettangolo grigio centrale, infine, troviamo gli anni “più normali”, ossia quelle annate con SPI e STI (riferiti al trentennio 1991-2000) prossimi entrambi a zero: da notare, in tal senso, l’anno meteorologico 2005-2006 e l’anno 1997-1998.

Figura 9. Diagramma SPI-STI degli anni meteorologici nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. SPI e STI calcolati per le stazioni delle reti di monitoraggio della Protezione Civile Puglia e dell’Aeronautica Militare e relativi al trentennio di riferimento 1991-2020.

Analisi ondate di calore e di freddo

Concludiamo l’analisi dando uno sguardo alle ondate di caldo e freddo che hanno interessato nel corso dell’anno meteorologico la stazione di Santa Maria di Leuca della rete di monitoraggio dell’Aeronautica Militare (abbiamo escluso dal calcolo la stazione di Galatina per i noti problemi di sovrastima registrati nel corso del mese di settembre). Ricordiamo ancora una volta che si parla di onda di calore quando si verificano almeno 3-6 giorni consecutivi (si parlerà di onda di calore di breve durata fino a 6 giorni, altrimenti di lunga durata) in cui lo STI risulta superiore a +1. I giorni che superano tale valore di soglia sono detti giorni caldi e, dunque, l’insieme di almeno 3 giorni caldi consecutivi rappresenta un’onda di calore. Allo stesso modo, possiamo considerare come giorni freddi quelli con STI inferiore a -1. L’insieme di almeno 3 giorni freddi consecutivi rappresenta un’ondata di freddo.
In tal senso, quindi, è chiaro che il concetto di onda di calore può essere esteso a qualunque periodo dell’anno e non necessariamente al trimestre estivo.
Dall’analisi dei dati della stazione di Leuca AM, è evidente la netta prevalenza dei giorni caldi (28%) rispetto ai giorni freddi che, invece, rappresentano solo il 5% dei giorni dell’anno.
Netta prevalenza, inoltre, dell’onde di calore rispetto alle ondate di freddo: ben 15 ondate di caldo, spalmate nel corso dell’intero anno e non solo nel trimestre estivo, contro le fugaci 2 ondate di freddo di febbraio e aprile (Figure 10 e 11).

Figura 10. Giorni caldi e onde di calore presso la stazione di Leuca AM durante l’anno meteorologico 2022-2023.

Figura 11. Giorni freddi e ondate di freddo presso la stazione di Leuca AM durante l’anno meteorologico 2022-2023.

La dettagliata analisi condotta per il nostro territorio conferma quanto emerge sia a livello nazionale che mondiale: nell’anno 2023 il riscaldamento climatico sembra aver messo il turbo. Siamo dinanzi ad un episodio isolato o, concedetemi la nota pessimistica, è il punto di non ritorno?

Fabrizio Congedo
Collaboratore SuperMeteo