Il fenomeno dello Stratwarming, l’improvviso riscaldamento della Stratosfera che avviene nel periodo invernale, è balzato agli onori della cronaca (e degli studiosi si meteorologia) nell’oramai lontano Gennaio del 1985.
In quel caso, l’improvviso riscaldamento di 80°C della Stratosfera polare determinò l’arrivo di una goccia fredda di origine artica sulla nostra Penisola, provocando un’ondata di gelo e di neve di proporzioni eccezionali.
Un caso che si è ripetuto anche altre volte, ad esempio con lo Stratwarming del Febbraio del 2018.
Per avere effetti così macroscopici sulla nostra Penisola l’evento deve essere di tipo Major, portando ad una inversione dei venti in Stratosfera, la zona della nostra atmosfera che si estende approssimativamente tra i 10 ed i 40 km di altezza.
Tale riscaldamento presente in zone polari determina la rottura del Vortice Polare, che “splitta”, ovverosia si divide in due lobi dei quali uno finisce in Nord America, e l’altro in Siberia.
Con l’inversione dei venti che invece che soffiare da ovest verso est soffiano in direzione opposta, il lobo freddo siberiano si muove, appunto, dalla Siberia in direzione dell’Europa, avvolgendola nel freddo, ed anche sulla nostra Penisola.
Questi scenari appena descritti, e caratteristi degli episodi maggiori di riscaldamento, sembrano riproporsi proprio nei primi giorni di Gennaio 2024.
Gli effetti sulla sottostante troposfera, quella in cui viviamo, sono quasi immediati nel mese centrale dell’Inverno, e quindi potrebbero verificarsi nel periodo appena successivo all’Epifania.
In questo caso anche l’Italia potrebbe risentire degli effetti dell’arrivo di una massa di aria artica di origine siberiana sull’Europa.
Si tratta di previsioni che, in ogni caso, vista la distanza temporale, hanno bisogno di ulteriori conferme.
Nella mappa, una possibile previsione per il 09 Gennaio, con un flusso di aria fredda dalla Siberia in direzione dell’Europa.