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Vulcano esplode potentemente nell'Arcipelago Isole Tonga
Il vulcano sottomarino Tonga, nell’omonimo arcipelago che è situato ad est dell’Australia, nell’Oceano Pacifico meridionale, ha avuto una improvvisa eruzione lo scorso 15 Gennaio, ed è stata veramente prorompente.
Il fenomeno è avvenuto improvvisamente alle ore 04,10 UTC (per rapportarlo ad orario internazionale, e corrispondente alle ore 05,10 italiane).
L’onda d’urto verificatasi è stata di eccezionale portata, ed ha fatto il giro del globo alla velocità del suono, oltre 1100 km/h.
Anche in Italia, l’onda d’urto è giunta in tarda serata ed è risultata visibile da una oscillazione dei barografi, gli strumenti che misurano la pressione atmosferica, che hanno oscillato in alto e basso per qualche minuto.
Si è verificato anche uno Tsunami vero e proprio, onda marina alta circa 1,2 metri, ma sufficiente ad allagare buona parte dell’Arcipelago che si trova al livello del mare.
Lo scorso 19 Dicembre il vulcano aveva ripreso ad eruttare con una esplosione VEI2, dopo sette anni di stasi, generando una piccola Isola che poi è stata sede della nuova eruzione (che, quindi, tecnicamente, non è avvenuta al di sotto del livello del mare).
Una seconda potente eruzione si è verificata il 13 Gennaio, poi quella più forte il 15 Gennaio.
Questa sembra avere “bucato” la Troposfera, innalzando così una nuvola di polvere e ceneri vulcaniche e particelle solforate fino a quasi 20 mila metri di altezza.
Seguendo la classificazione delle eruzioni vulcaniche secondo la scala VEI (Indice di Esplosività Vulcanica), potrebbe essersi trattata di una eruzione VEI 5, in grado di portare in Stratosfera oltre un chilometro cubo di materiale vulcanico, ma la stima precisa dovrà essere ancora fatta.
Riguardo alle conseguenze climatiche di una simile eruzione, mancando delle stime precise, non è possibile al momento fare una valutazione.
Teoricamente le particelle vulcaniche potrebbero rimanere per mesi nella Stratosfera, dove le veloci correnti in quota le trasporterebbero in giro per il mondo, facendo diminuire la radiazione solare incidente.
In realtà gli effetti sul clima potrebbero essere limitati, per avere effetti veramente significativi occorrerebbe una eruzione ben più potente, sulla scala 6 o 7 VEI, come quelle avvenute in passato recente del Krakatoa e del Monte Pinatubo, oppure ancora più indietro ne tempo, della famosa eruzione del Monte Tambora del 1815, che generò un “anno senza estate” in Europa e Nord America.
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