Il 25 novembre 1977 è rimasto impresso nella memoria collettiva dei bolognesi come uno degli episodi meteorologici più straordinari del XX secolo: una nevicata eccezionale che trasformò la città in un paesaggio da fiaba, ma anche in uno scenario di difficoltà e caos.

Quella giornata iniziò con temperature rigide e un cielo plumbeo, che già dalla mattina lasciava presagire un cambiamento imminente. Intorno alle 10 del mattino, iniziarono a cadere i primi fiocchi di neve, leggeri e sparsi. Nel giro di poche ore, la neve si intensificò, coprendo rapidamente strade, tetti e piazze. Alla fine della giornata, Bologna si ritrovò sepolta sotto una coltre bianca che in alcune zone raggiunse i 40-50 centimetri, un accumulo eccezionale per una città di pianura come questa.

La nevicata del 1977 non fu un semplice evento meteorologico, ma un vero banco di prova per la città. I mezzi di trasporto pubblico si fermarono quasi completamente, con autobus bloccati lungo le vie principali e treni in ritardo o cancellati. Le automobili, prive delle moderne gomme invernali, rimasero intrappolate ovunque, creando ingorghi monumentali. Anche molti pedoni, colti impreparati, lottarono per muoversi tra cumuli di neve e ghiaccio.

Ma accanto alle difficoltà, quella nevicata portò anche momenti di rara bellezza e solidarietà. I portici di Bologna, patrimonio unico della città, offrirono rifugio a chi cercava di spostarsi a piedi, mentre le piazze si trasformarono in spazi di gioco per bambini e ragazzi. Le persone si aiutarono reciprocamente a spalare la neve e a spingere auto bloccate, creando un senso di comunità che rimane uno dei ricordi più vivi di quel giorno.

Dal punto di vista meteorologico, l'evento fu il risultato di un’ondata di aria polare proveniente dal nord Europa, combinata con l’umidità presente nella Pianura Padana. Questa combinazione esplosiva generò precipitazioni nevose intense e prolungate, un fenomeno raro ma non impossibile per Bologna.

Oggi, a distanza di oltre quarant’anni, la nevicata del 25 novembre 1977 rimane uno degli episodi più evocati dai bolognesi quando si parla di eventi atmosferici estremi.