Uno degli indici che in autunno guardiamo più spesso per capire quello che sarà l'andamento della stagione invernale successiva, è la grandezza e lo spessore dei ghiacci artici.

Soprattutto la loro estensione è importante come fattore di raffreddamento dell'aria alle alte latitudini dell'emisfero settentrionale.

E’ da qui che infatti partono le incursioni di aria fredda che scendono fino a latitudini più basse, fino ad arrivare  al Mediterraneo.

Da questo punto di vista, l'annata sembra migliore delle altre.

Ci sono infatti una ventina di navi che sono rimaste intrappolate nei ghiacci artici tra il mare di Laptev e la Siberia orientale.

Qui i ghiacci Marini raggiungono i 20 cm di spessore con zone di ghiaccio pluriennale che sono spesse oltre 2 metri.

Normalmente il traffico  delle navi commerciali si verifica con tranquillità in questo periodo dell'anno, quando i ghiacci non si sono ancora ben formati.

Tra queste navi  ci sono due petroliere, una nave che porta materiale da Munmarsk,  il porto Russo situato ad est della Scandinavia, ed altre navi minerarie.

L'artico viene Infatti sfruttato spesso dalle navi commerciali in quanto diminuisce notevolmente la lunghezza del percorso effettuato da una nazione all'altra.

Normalmente il traffico  delle navi commerciali si verifica con tranquillità tra la fine di Ottobre e gli inizi di Novembre, quando i ghiacci non si sono ancora ben formati.

Quest'anno però l'inverno appare più rigido del solito causando l'intrappolamento di queste navi. 

Verranno loro in soccorso alcuni potenti rompighiaccio russi, ma, nel peggiore dei casi, alcune di queste navi dovranno trascorrere il loro inverno nell'artico.